"La poesia è un vestito scucito che sfrangia l'universo interiore del proprio sentire. E' l'eterno e l'infinito che gemmano nell'anima e vibrano di impalpabile bellezza."
Ebbro d'amor
Ebbro d'amore è il cuoreÂ
che mai s'offusca al virarÂ
delle ombre nelle mareggiateÂ
di nuovi inverni.Â
E paziente attendeÂ
dolci stornelli al librarÂ
del soave cinguettio di stormiÂ
che s'adagiano sulla fronte crespaÂ
del mare al soggiungerÂ
di nuovi albori.
A Vincenzo
È di vetro questo palpito che si accostaÂ
alla salita del dolore che pullula d'amore e d'attesa.
Un nuovo avvento.
Freme dentro ed incombe irreale
una vita differente e da partorire,
un nuovo grembo rarefatto
dall'avanzare di un tempo misterioso.Â
Solo il cuore è scalfito da attimi eterni e sospesi
nell'inerzia di un destino di agognata speranza.Â
Una rete sfilacciata ricopre sguardi amorevoli
ed impotenti, spreme il tempo così fiacco ed insensato.
Diviene preghiera l'aggrapparsi al filo dell'anima
e ricucirne ogni scaglia è un vespro al crepuscolo.Â
Anche un respiro rende felice chi di dolore vuole morire.
Silente è la quiete
Silente è la quiete che si adagiaÂ
sull'ondeggiar del mare all'orizzonte
tra le natiche increspate della notte,Â
un moto dal lieve sussurro di brezza.
Sussulta breve il riverbero del suo ansimare,
caligine di un'eco viscerale.
Scoglio di lunare attrito,
tu che prodighi
tempeste dai brividi saccenti,
dell'immortal cantoÂ
una nuova veste annida
tra le frange di quella spuma
che il tempo avvolge
e mai dispiega.